Tanti auguri a Ronaldo, il Fenomeno con la maledizione della Champions

Oggi non è un giorno come tutti gli altri per il calcio. Trentanove anni fa nasceva in Brasile colui che Lionel Messi ha definito come il più forte attaccante che abbia mai visto. Si tratta di Luis Nazario da Lima, detto Ronaldo, per tutti O Fenomeno. Soprannome azzeccato visto l'impatto del brasiliano ha avuto sul calcio europeo e globale. Le sue accelerazioni palla al piede e le sue finte imprevedibili hanno incantato le platee di tutto il mondo, segnando un'epoca e consacrandolo come uno dei più grandi di sempre, al pari di miti come Pelè e Maradona. Eppure Ronaldo non è mai riuscito a mettere le mani sul trofeo più prestigioso del Vecchio continente: la Champions League. E, a differenza di altri grandi campioni, non gli è mai mancata una grande squadra alle spalle. Ma la coppa dalle grandi orecchie è sempre stata maledetta per il brasiliano. Mai arrivato in finale, è stato realmente vicino a giocarsela quando nel 2003 il suo Real Madrid raggiunse la Juventus di Lippi in semifinale, uscendo sconfitto nel doppio confronto. Una grande delusione, replicata negli anni successivi quando i Galacticos subirono eliminazioni per mano di Monaco, Juventus e Arsenal. Ronaldo scelse il Milan nel 2007 per scacciare quella maledizione ossessiva ma il regolamento Uefa gli impedì di prendere parte alla manifestazione quando i rossoneri si laurearono campioni d'Europa per la settima volta. Una vera beffa. L'ultimo tentativo di alzare da protagonista ci fu l'anno successivo ma gli infortuni e ancora l'Arsenal di Wenger spensero il suo sogno. E osservando la sua folgorante carriera è  incredibile pensare che una delle stelle più luminose di sempre sia stata esclusa dal cielo più nitido, quello che appartiene a chi si fregia dell'onore di mettere le mani sulla coppa più ambita. Uno dei tanti paradossi del calcio. La stella di Ronaldo resterà sempre sfavillante, anche se con un velo di rimpianto per ciò che poteva essere ma che non sarà mai.