Coppa UEFA '72-'73: Shankly genio, Keegan fenomeno e il Liverpool batte il Gladbach di Heynckes

Seconda edizione dell'Europa League e seconda vittoria inglese. Nella prima edizione a sollevare il trofeo era stato il Tottenham che anche nel 1972-73 arriva in fondo, sfiorando la finale. Non è un'edizione esaltante per le italiane, con Cagliari e Torino eliminate rispettivamente dall'Olympiacos e dal Las Palmas (clamorosa l'eliminazione dei granata, vittoriosi 2-0 all'andata e sconfitti 4-0 al ritorno). Anche Inter e Fiorentina non fanno molta strada, con i viola battuti al secondo turno dal Vitoria Setubal che, nel turno successivo, batte anche i nerazzurri. A regalare spettacolo ci pensano due squadre: il Borussia Monchengladbach e il Liverpool. I tedeschi raggiunsero la finale con un gioco spettacolare, merito del tecnico Hennes Weisweiler che, ispirandosi al calcio totale olandese, aggiunse anche un elemento rivoluzionario: il pressing. Il gioco della squadra tedesca esaltava le doti di un attaccante che poi avrebbe fatto la storia anche come allenatore: Jupp Heynckes. Il centravanti tedesco fu infatti il capocannoniere dell'edizione assieme al sorprendente attaccante olandese Jan Jeuring dell'altrettanto sorprendente Twente, che raggiunse le semifinali prima di essere eliminato proprio dal Gladbach. Il cammino della squadra di Weisweiler fu praticamente perfetto fino alla finale, dove giunse collezionando solo vittorie, ad eccezione di un pareggio esterno contro il Colonia. Nella doppia sfida per l'assegnazione del trofeo, i tedeschi dovettero vedersela con il Liverpool. Un Liverpool guidato in panchina dal leggendario Bill Shankly, che aveva risollevato il Liverpool, riportando i Reds nell'élite del calcio inglese dopo averlo preso in seconda divisione. Nella squadra inglese, tra tutti, si esaltava Kevin Keegan, formidabile ala che con il Liverpool vinse praticamente tutto e fu due volte vincitore del Pallone d'Oro. I Reds avevano avuto un cammino quasi tutto tedesco, mentre in semifinale dovettero superare il Tottenham, battuto grazie ai gol segnati in trasferta. La finale si preannunciava spettacolare: Liverpool e Borussia Monchengladbach erano apparse sin da subito due grandi squadre e tra le favorite per la vittoria finale. L'andata si disputò ad Anfield, ma la gara venne sospesa al 27' a causa della forte pioggia che si era abbattuta sulla città inglese. Il match si disputò il giorno dopo e Shankly mise in campo tutto il suo genio: il giorno prima, infatti, aveva schierato il piccoletto Hall al centro dell'attacco, preferendolo al possente Toshack. Il Gladbach però in difesa non aveva abili uomini per il gioco aereo e così il giorno dopo Shankly puntò proprio su Toshack che ringraziò realizzando due perfette sponde di testa per gli inserimenti di Keegan, autore della doppietta che decise l'incontro. Lo stesso Keegan sbagliò anche un rigore nella ripresa, così come Heynckes, che si fece parare il tiro dal dischetto dal portiere dei Reds Clemence. La giornata quasi perfetta di Keegan però lo vide realizzare anche un assist, da calcio d'angolo, per Lloyd, autore del definitivo 3-0 dell'andata. Senza più nulla da perdere, e con Netzer schierato a centrocampo dopo aver giocato da libero l'andata, al ritorno il Borussia si gettò in avanti alla ricerca disperata del gol e Jupp Heynckes riuscì a realizzare una doppietta nel primo tempo, ma nella ripresa, anche a causa della fatica accumulata sotto la pioggia che si abbatté su Monchengladbach, i tedeschi non riuscirono più a pungere, non riuscendo così a centrare quella che sarebbe stata una storica e clamorosa rimonta. La Coppa Uefa andò dunque al Liverpool, un successo targato Shankly, che poco dopo decise di ritirarsi dal ruolo di allenatore, e targato Keegan, vero fenomeno dei Reds, che si apprestavano a dominare in Europa negli anni successivi.