Lewandowski, e tutto è più facile

Calcolando la sua grandissima qualità, e il prezzo con cui il Borussia Dortmund, nel 2010, lo prelevò dal Lech Poznan (4 milioni di euro), Robert Lewandowski può essere considerato, per noi italiani amanti del calcio e del mercato, una gran bella plusvalenza. Il suo cartellino, adesso, adesso che ne ha siglati quattro al Real Madrid, è pressoché una pepita d'oro purissimo.

Impossibile che non sia lui il personaggio del giorno: i suoi gol hanno steso Mourinho, hanno contribuito a innalzare al cielo la bandiera tedesca e a impolverare quella spagnola, hanno insomma dimostrato che il calcio non lo sanno giocare solo là nella penisola iberica, ma anche lì, nel paese di coloro che - sempre a noi italiani, amanti del calcio, del mercato e della birra - chiamiamo goliardicamente crucchi.

La Germania vola, dunque; ci ha superati nel ranking Uefa ed è ora come ora imprendibile, noi ci siamo ben difesi al mondiale 2006 (indimenticabile) e allo scorso europeo (ancora grazie, SuperMario), ma in tal caso si parlava di nazionale; per quanto riguarda le squadre di club, la storia sembra ben diversa. Lo abbiamo potuto constatare in Bayern-Juve: non c'è stata storia né da noi, né da loro. Nelle semifinali, poi, il doppio scontro tra tedeschi e spagnoli è stato quasi esagerato nel risultato: 8-1 Germania. Certo, si parlerà ora di remuntada, di spes ultima dea, si dirà che "la palla e rotonda e tutto potrà stravolgersi", ma... l'avete viste le partite? Quelli, i tedeschi, vanno a mille all'ora. Quelli, i tedeschi, sanno veramente giocare a calcio. E poi... hanno dei talenti in squadra che sanno fare la differenza. Già, come Lewandowski, personaggio del giorno. Sì, vero: forse ho scritto poco di lui. Ma riguardatevi i suoi gol: c'è ancora bisogno di parlare?