Coppa UEFA '74-'75: Heynckes e il duo danese fanno volare il Gladbach contro il sorprendente Twente

La stagione 1974-75, dopo la vittoria del Mondiale da parte della Germania, è una stagione di grazia per le squadre tedesche in Europa. In Coppa Campioni è il Bayern Monaco a sollevare il trofeo, mentre in Coppa Uefa arriva il successo del Borussia Monchengladbach, già finalista un paio di stagioni prima e vittorioso anche in Bundesliga, ai danni proprio del più blasonato Bayern. In una competizione che attira sempre più appassionati, il Gladbach, guidato in panchina da Weisweiler, raggiunge la finale dopo aver perso la sfida di andata dei trentaduesimi contro il Wacker Innsbruck, ma vincendo tutte le successive nove sfide, alcune delle quali con risultati roboanti come il 5-2 in casa del Lione o il 5-0 contro il Saragozza. A trascinare la squadra ci pensa un grande Jupp Heynckes, che al termine della competizione avrà messo a segno ben 11 reti. In semifinale il Gladbach affronta il Colonia, altra grande protagonista della competizione, come dimostrano anche i 5-1 interni contro il Partizan Belgrado e l’FC Amsterdam, ma che non può nulla contro il Gladbach, che ovunque giochi mette in campo spettacolo e sicurezza. La quarta edizione della Coppa Uefa inizia ad essere leggermente positiva anche per le italiane. Il Torino viene eliminato al primo turno, seguito dall’Inter al secondo e dal Napoli agli ottavi, ma l’altra italiana rimasta, la Juventus, riesce a centrare la semifinale. Dopo aver rimontato contro i tedeschi dell’est del Vorwarts ed aver battuto senza problemi l’Hibernian, la Juventus affronta e sconfigge in un sofferto doppio confronto l’Ajax, che fino a pochi anni prima aveva dominato in Europa. Ai quarti i bianconeri hanno la meglio sull’Amburgo, ma in semifinale devono arrendersi al sorprendente Twente. Privo di grandi individualità, il piccolo club olandese aveva iniziato a dare filo da torcere non solo a livello nazionale, ma stava crescendo anche a livello internazionale. La sorprendente squadra guidata dal tecnico Kohn, aveva dimostrato grande compattezza arrivando in semifinale dopo aver battuto il temibile Ipswich e il Dukla Praga con un netto 5-0 dopo la sconfitta dell’andata. Nella semifinale di andata, nella piccola Enschede, la Juventus si fa sorprendere dagli olandesi che vincono per 3-1. Nel ritorno, poi, un gran gol di Zuidema consente al Twente di battere i bianconeri anche a Torino e di accedere alla finale. Gli olandesi non sono però i favoriti. Il Borussia Monchengladbach arriva in finale con i favori del pronostico e per la gara di andata decide di giocare a Dusseldorf, in uno stadio ben più capiente di quello di Monchengladbach, ma i tifosi tedeschi rimangono delusi: priva del cannoniere Heynckes, la squadra di Weisweiler non riesce a superare la difesa olandese e così il Twente riesce a strappare un prezioso 0-0 che in vista del ritorno dà qualche speranza di vittoria. Nella gara di Enschede, però, il Gladbach può contare nuovamente su Heynckes e anche gli altri grandi protagonisti della stagione, i due danesi Simonsen e Jensen (che successivamente si trasferiranno al Barcellona e al Real), si riscattano dopo l’opaca prestazione dell’andata. Il 21 maggio 1975, allo stadio Het Diekman di Enschede, dopo soli 9’ il sogno del Twente si trasforma in un incubo e la vittoria della Coppa Uefa diventa un’utopia. Al 2’ apre le marcature Simonsen e pochi minuti dopo Heynckes raddoppia. Nella ripresa si scatena definitivamente Heynckes, che con le reti realizzate al 50’ e al 60’ mette a segno la sua personalissima tripletta. Ad un quarto d’ora dal termine del match, il Twente accorcia con Drost, ma all’86’ ancora Simonsen, stavolta dal dischetto, ristabilisce le distanze, fissando il risultato sul 5-1. A meno di un anno, quanto accaduto in finale del Mondiale, si ripeté a livello di club: una squadra olandese fu battuta in finale da una tedesca. Fu la vittoria di una squadra che con bel gioco, concretezza e grande potenziale offensivo ottenne il suo primo successo europeo e che per diversi anni avrebbe duellato alla pari con la potenza tedesca per eccellenza, il Bayer Monaco.