1962-63: Il Milan finalmente

1962-63: Il Milan finalmenteTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Alberto Fornasari
giovedì 2 dicembre 2010, 09:00Storia della Champions
di Oreste Giannetta

Cresce ancora il numero di partecipanti, adesso a 30. Le uniche due squadre ad evitare il primo turno sono dunque i campioni in carica del Benfica e lo Stade Reims. Lo affronta, invece, il Real Madrid che esce clamorosamente contro l’Anderlecht. I belgi impongono il 3-3 al Bernabeu, riuscendo poi a vincere di misura in casa. Il tramonto dei mitici merengues è ormai ufficiale. Chi invece sprizza salute da tutti i pori è il Milan. I rossoneri, affidati a Nereo Rocco, avevano avuto la meglio in campionato dopo un’appassionante sfida a tre con Inter e Fiorentina e non avevano dunque pagato dazio agli addii di Liedholm e Schiaffino. Protagonista della stagione Altafini, capocannoniere insieme al viola Milani. Proprio Altafini parte col botto in Coppa dei Campioni. Otto gol in due gare all’Union Lussemburgo: un bottino che gli permetterà di vincere agevolmente la classifica marcatori anche qui. Con l’uscita di scena del Real sono dunque i milanesi i principali avversari del favorito Benfica. Oltre a loro brillano gli inglesi dell’Ipswich e gli scozzesi del Dundee che rifilano un clamoroso 8-1 al Colonia. Senza dimenticare lo Sporting Lisbona, grande rivale del Benfica in patria e deciso a dargli fastidio anche qui dopo averlo beffato in campionato.
Proprio l’Ipswich è l’avversario del Milan agli ottavi. Una doppietta di Barison e il sigillo di Dino Sani a San Siro rendono agevole la trasferta inglese, conclusa con una sconfitta indolore maturata nel finale. Si interrompe anche il cammino dello Sporting, che paga dazio all’inesperienza facendosi rimontare l’1-0 casalingo dal Dundee, che in casa è insuperabile. Le due esentate dal primo turno scendono in campo solo adesso regalando spettacolo. Lo Stade Reims rifila un perentorio 5-0 all’ambizioso Austria Vienna, con doppietta del figliol prodigo Kopa. Anche i francesi si candidano dunque come sfidante dei campioni, che dal canto loro si godono un Eusebio in formato gigante, a segno quattro volte contro il Norrkoping.
Ai quarti il Milan prosegue la sua cavalcata senza intoppi. Pur sotto la neve si impone a Istanbul sul Galatasaray per 3-1, dominando anche in casa con un 5-0 nel quale Altafini va a segno altre tre volte. Fa più fatica il Benfica, che contro il Dukla Praga ringrazia il suo leader Coluna. Doppietta per lui nel 2-1 di Lisbona, prima di un faticoso pareggio a reti bianche nel ritorno. Comincia invece a far seriamente paura il Dundee. Gli scozzesi si impongono per 4-1 in casa dell’Anderlecht, giustiziere del Real, mettendo in mostra un cecchino d’area come Alan Gilzean, che nei dieci anni successivi farà la fortuna del Tottenham. La quarta incomoda al tavolo dei grandi non è lo Stade Reims ma il Feyenoord. La squadra di Rotterdam, che nel decennio successivo si confermerà apripista del calcio olandese, elimina a sorpresa i francesi vincendo in trasferta per poi accontentarsi dell’1-1 al De Kuip.
La sua corsa si ferma però in semifinale. Troppo forte il Benfica, che si accontenta dello 0-0 in Olanda per poi imporsi 3-1 sul proprio campo. Sulla carta dovrebbe essere più appassionante l’altra sfida, ma il Milan la pensa diversamente e chiude la pratica già all’andata. Nel 5-1 di San Siro brillano Barison e Mora, mentre per una volta Altafini si prende una pausa. Al Dundee resta l’effimera soddisfazione del successo casalingo col solito Gilzean.
Nell’affascinante cornice dello stadio Wembley, che tre anni dopo ospiterà la finale mondiale, si sfidano dunque le due squadre che più di ogni altra hanno mostrato di meritare la Coppa. Il Benfica parte ovviamente favorito, forte del suo blasone e della sua maggiore abilità nel possesso palla, ma il Milan risponde con una super difesa e i suoi micidiali contropiede. Il primo tempo, forse per l’eccessivo timore reverenziale dei rossoneri, sembra confermare il pronostico della vigilia. Non passano nemmeno venti minuti che Eusebio brucia in velocità Mario David e infila Ghezzi. La fortuna da una mano agli italiani, visto che la mente del Benfica, Coluna, si infortuna dopo un duro tackle di Pivatelli e, in mancanza di sostituzioni, può solo continuare per onor di firma. Il gioco delle Aquile diventa prevedibile, soprattutto dopo che Trapattoni inizia a prendersi cura di Eusebio, e per il Milan è un gioco da ragazzi ribaltare il risultato nella ripresa con due contropiede finalizzati alla perfezione da Altafini. Per José i gol nel torneo diventano quindi 14, record tuttora imbattuto. È il capitano Cesare Maldini, dunque, il primo italiano ad alzare la Coppa al cielo. Dopo il dominio iberico tocca all’Italia prendere il testimone. Non lo molleremo facilmente.