Estero - Dove sono finite le big dei primi anni 2000?

Estero - Dove sono finite le big dei primi anni 2000? TUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 19 settembre 2016, 19:56Editoriale
di Rocco Crea
Nei prinicali campionati esteri saltano subito all'occhio gli ultimi delittuosi posti per la storia di alcune compagini

Chi si ricorda di PC Calcio 2000? Al tempo di uno dei più famosi giochi manageriali di calcio, guidare squadre come l'Olympique Lione o l'Olympique Marsiglia significava puntare all'obiettivo scudetto e coppa nazionale in concomitanza con le altre big del calibro di Psg e Monaco. 

LIGUE 1 - Mai come in questo momento invece, i primi anni del nuovo millennio sembrano così lontani. E non solo in Ligue 1. Tuttavia, partendo proprio dal massimo campionato d'Oltralpe, le compagini le cui maglie in passato sono state vestite da campioni del calibro di Fabien Barthez (Marsiglia) e dallo specialista delle punizioni Juninho Pernambucano (Lione), adesso navigano in acque decisamente poco gradevoli, anche se al momento sono state giocate soltanto cinque gare di campionato. Si tratta di una piccola analisi di avvio stagione, che contempla la discesa rispetto ad un passato - neanche troppo lontano - che le vide interpretare ben altri ruoli sulla scena nazionale e persino internazionale. 

BUNDESLIGA - E che dire del campionato tedesco? Quando il Werder Brema di Ailton, ma anche di Micoud e Klose veleggiava ai piani alti delal classifica, mentre adesso occupa inesorabilmente l'ultima piazza a zero punti e - notizia di pochi minuti fa - esonera il tecnico Skripnik? Allo stesso modo lo Schalke 04 che fu del norvegese Grodas, ma soprattutto del grande Olaf Thon, condivide l'attuale e triste destino della compagine gialloverde. Perlomeno, in relazione a quei primi anni del 2000, si riaffaccia nelle vette che contano l'Hertha Berlino, che invece negli ultimi anni si è ritrovata a salire e scendere da categorie inferiori. 

LIGA - Gode di parecchia nostalgia anche la Spagna, che in fondo alla Liga schianta nobili decadute del calibro di Valencia (fanalino di coda con 0 punti) e Celta Vigo ad 1, con quest'ultimo che a marzo del 2000 schiantava in casa addirittura la Juventus per 4-0 in Coppa Uefa. Che ne è stato, dunque, degli anni di Angulo, Kily Gonzalez, Mendieta, Canizares e Claudio Lopez da una parte, e di Giovannella, Makelele, Karpin, Juanfran e McCarthy dall'altra? 

PREMIER LEAGUE - In realtà la Premier è uno di quei (principali) campionati analizzati in cui le aspettative sono rimaste sempre rispettate in qualche modo. Certo, è chiaro che il Manchester United di Sir Alex Ferguson era ben altra cosa rispetto a quello attuale di Mourinho ma, soprattutto, a quello balsfemo degli ultimi anni, ad ogni modo la campagna acquisti faraonica dei Red Devils dovrebbe portare la squadra a competere quantomeno con gli eterni rivali del City di Guardiola. Anche se già i tifosi mugugnano per la folle spesa relativa all'acquisto di Pogba. Proprio il City, rispetto ai primi anni del nuovo millennio, è forse la compagine d'alto livello che più di ogni altra ha (persino più del Psg che comunque in Francia ha veleggiato su buone quote d'altura) goduto di un'impennata totale sia in termini economici che di risultati, che tuttavia ad oggi non rispecchiano a pieno gli investimenti apportati dalla proprietà dello sceicco Mansur. In fondo l'Arsenal, che naturalmente non appartiene più ormai da un pezzo a Titì Henry, ma anche a Ljungberg, Vieira e Pires, è sempre piaciuta ai più ma non è si è mai rivelata vincente. E, paradossalmente, è quella che mantiene Wenger in panchina con fiducia e serenità d'altri tempi.