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I NOSTRI 23!

I NOSTRI 23!

© foto di Insidefoto/Image Sport
 di Nicola Galloro   vedi letture

Si avvicina sempre più rapidamente l’inizio di Euro 2016; nove giorni appena e l’Italia esordirà contro il Belgio nella prima giornata della fase a gironi. In mezzo l’ultimo test match, l’amichevole di domani sera contro la Finlandia, ultima valutazione preliminare prima della partenza per il ritiro francese.
Mister Conte ha ormai da tempo diramato l’elenco dei 23 arruolati; l’odierna domenica pre-estiva è occasione per uno scolastico ripasso dei calciatori nostri rappresentanti. 
Seguendo la numerazione di maglia, si parte col portabandiera capitano Buffon, l’intramontabile guarda-pali. Il passar del tempo sembra paradossalmente accentuare i pregi del 38enne carrarese, che alla consueta imperforabilità abbina ultimamente smalto brillantezza e brio fisici. Una ritrovata condizione atletica, dopo plurimi stop che non ne hanno intaccato la manifesta superiorità, che vale la qualificazione di miglior portiere al mondo. Ancora oggi.
De Sciglio, inter-modulabile perché adattabile in più sistemi di gioco. Sia esterno bifasico in una difesa a tre sia terzino nel classico quartetto arretrato; dovesse crescere anche in marcatura risulterebbe un sicuro punto di riferimento. 
Chiellini non può prescindere dall’accostamento a Bonucci e Barzagli, sul cui mutualistico ed inscindibile valore non è lecito dilungarsi oltre. 
Darmian è paragonabile a De Sciglio, anche se il primo sorprende per capacità di corsa, cambio di passo e sagacia tenuta ginnica nell’assolvimento dei due compiti: tecnico e puntuale nelle sovrapposizioni, intelligente attendista e mai frettoloso nei ripiegamenti. L’esperienza inglese ne ha compiutamente accresciute le doti.
Ogbonna è un sicuro perno cui ricorrere in caso di mancanza del terzetto difensivo juventino; ha già dimostrato diligenza e solidità proprio nei non remoti trascorsi bianconeri. L’efficienza prima dell’estetica, al pari di un difensore vecchio stile. Ne avessimo così.
Candreva fin qui è l’eterno incompiuto. Il giudizio è sì ingeneroso, ma rappresenta il portato delle ultime stagioni. Nelle quali l’ala laziale ha sempre e letteralmente sfondato sulle corsie esterne, seminando gli avversari e raggiungendo con invidiabile facilità la linea di fondo. È stata la giocata successiva a risultare raramente consona al lavoro precedente, con soluzioni (tiri e cross) rivedibili e talvolta discutibili. L’europeo d’oltralpe potrebbe tributare giusto merito al miglior velocista del campionato italiano. 
Zaza è il classico giocatore al punto giusto nel momento giusto. Con la Juventus ha ricordato Altafini di tarda età: ingresso nell’ultima mezzora e massima incidenza e prolificità. Anche se in Nazionale ha quasi sempre giocato da titolare. E dovesse partire dal primo minuto anche col Belgio sarebbe probabilmente la soluzione più ragionata.
Florenzi è il jolly italiano; può giocare in ogni zona del campo e sempre con rendimenti di eccellenza. Difficile privarsene, difficile non impiegarlo sempre. Piace inoltre la sua bravura negli inserimenti. 
Per Pellè valgono i numeri: 1 gol ogni due partite praticamente. Basterà? 
Thiago Motta è il nostro numero dieci; non fantasista, ma ragioniere del centrocampo. Non finisseur, né trequartista, ma mediano romantico. Raramente lezioso o scenico, è garbato interprete del ruolo da regista. Presceglie con cura i tempi della manovra, fornisce sicurezza ed autorevolezza al gioco intero. Fisicamente poi è invincibile ed anche maliziosamente scorbutico, il che non guasta.
Immobile lotterà con Pellè per accaparrarsi la maglia da e di prima punta. Obiettivamente fin qui la coppia Zaza-Immobile non dispiace. 
Sirigu e Marchetti i migliori “secondi portieri” in caso di emergenza.
Sturaro simile a Zaza, con le dovute differenziazioni di posizione. Anche il primo quest’anno è stato maggiormente determinante nella veste di subentrante; svolge comunque sempre con tempismo ed efficacia il suo compitino. L’europeo può valorizzarlo nei 90 minuti.
De Rossi è il vecchio che…avanza. Serve tanta esperienza in gare così, secche ed ad eliminazione. La conoscenza del calcio del romanista non può che essere sorgente di arricchimento, oggi si direbbe valore aggiunto. 
Eder, da funambolico piccoletto, è talvolta più redditizio delle prime punte. Sgattaiola e sbuca all’improvviso, difficile da marcare, lucido sotto porta. La speranza è che l’ombrosa parentesi interista non riverberi negatività ulteriori. 
Parolo centrocampista di quantità, ma anche di qualità. Possiede un tiro dalla distanza di rara bellezza nel campionato italiano; centra sempre l’angolino basso, irraggiungibile dai portieri. In più scherma da navigato frangiflutti il reparto difensivo che ha alle spalle. Cos’altro chiedere?
Insigne, come impiegarlo? In un attacco a due renderà? Esterno di centrocampo è fattibile? Proponibile solamente in un tridente? Tanti gli interrogativi, certamente se giocherà sarà produttivo. La recente uscita contro i giovanotti dell’Empoli ha posto in evidenza l’ottimo stato di forma goduto. 
Bernardeschi potrebbe essere la mossa a sorpresa. Ammaestrato da Paulo Sousa, oggi è molto più fedele alle consegne tattiche senza disperdere la sua forza offensiva propagatrice. Un Candreva più giovane ma anche più adattabile tatticamente; prezioso anche nei raddoppi di marcatura. Che il fiorentino beffi tutti sulla fascia di destra?
El Shaarawy, preferibilmente a sinistra, può ricoprire più ruoli: falso nove, seconda punta, esterno, tre-quartista. Corre tanto e questa specialità atletica consente fulminei rientri nella metà campo amica. Tatticamente eccellente. Oltre che tecnicamente imprevedibile.
E chiudiamo con Giaccherini, molto simile per caratteristiche e prestazioni a Florenzi. Potremmo dire un Florenzi più avanzato. Elude con intelligenza le altrui marcature, può giocare ovunque dalla mediana in avanti. La sua pericolosità tra le linee potrà rappresentare arma ulteriore? Altro maratoneta azzurro.
Alla fine Conte ha creato una squadra completa, una selezione che presenta più alternative per ruolo. E con tre quattro calciatori inseribili in plurime zone del campo. Una cosa è certa: chi resterà fuori dal primo minuto avrà comunque le giuste qualità che serviranno eventualmente a gara in corso. Buona domenica.  

 


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