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Higuain, tre reti per diventare leggenda

Higuain, tre reti per diventare leggenda

© foto di Daniele Buffa/Image Sport
C'era una volta un record, un record che sembrava imbattibile, inattaccabile, un record che da 66 anni era l'obiettivo di ogni attaccante.
 di Walter Vitale   vedi letture


C'era una volta un record, un record che sembrava imbattibile, inattaccabile, un record che da 66 anni era l'obiettivo di ogni attaccante.

Eppure, negli anni, i migliori bomber di sempre hanno calcato i campi della serie A, ma niente, solo Luca Toni, nella stagione 2005/2006 aveva cercato l'attacco al record di Nordalh, siglando però, si fa per dire, soltanto 31. Nessuno, avrebbe potuto immagine che 10 anni dopo, stagione 2015/2016, qualcuno, sarebbe riuscito nell'impresa.

Gonzalo Higuain, bomber del Napoli, non passava uno dei migliori periodi della propria carriera, finale Mondiale persa, qualificazione in Champions persa, per i suoi errori dal dischetto, finale di Coppa America persa con un suo errore dal dischetto, insomma, un uomo con il morale a pezzi, ma poi, la svolta.

Il Napoli, mentre Gonzalo si curava le ferite della Coppa America, aveva ingaggiato un tecnico definito "provinciale" tale Maurizio Sarri, Higuain voleva vederci chiaro, si chiedeva: "Chi è costui?", ma l'incontro a Dimaro, sede del ritiro del Napoli, fu galeotto e tra i due scoppio l'amore.

Gonzalo, inizia la stagione a suon di reti, segna in tutti modi, destro, sinistro, di giustezza di potenza di testa, tanto che a metà campionato, ha già praticamente raggiunto il suo record personale in Italia (18 reti). "Ma tanto, non riuscirà a tenere questo passo", questo era quello che quasi tutti sostenevano, ma non a Napoli, non Sarri. Tra i due c'è grande sintonia testimoniata nell'esultanza di Bergamo, quando Higuain segna e corre ad abbracciare proprio Sarri, quasi come un figlio cerchi il proprio papà.

Gonzalo proprio non smette di segnare, a febbraio un leggero calo (2 partite senza segnare) e poi sotto con le reti, fino ad Udine. Ad Udine, il Napoli si gioca tanto della propria stagione, va sotto di una rete, Higuain pareggia, segnando la sua 30 esima rete stagionale, ma poi la follia. L'arbitro Irrati lo espelle per doppia ammonizione, Higuain quando vede il rosso va in escandescenza e spinge l'arbitro. La sentenza del giudice sportivo, è di quelle pesanti, 4 giornate (poi ridotte a tre). Higuain è fermo a 30 reti, ed allora si pensa che il record delle 35 reti di Nordalh, sia destinato a durare ancora. Ma quando l'argentino torna, dopo la prima gara con la Roma, senza segnare, riprende la sua corsa.

Alla fine del campionato manca 3 giornate, ed allora, due reti all'Atalanta, una rete al Torino, fino ad arrivare alla gara col Frosinone. In quella gara, è in gioco tutta la stagione, sia del Napoli che di Higuain, al Napoli serve una vittoria per ritornare dopo 4 anni in Champions, ad Higuain serve una doppietta per raggiungere lo svedese, una tripletta per superarlo. Una Tripletta? Facile a dirsi, ma nei fatti, Gonzalo, nei tre anni trascorsi con la maglia del Napoli, mai, aveva messo a segno una tripletta. La gara col Frosinone, si mostra subito spigolosa, il Napoli è teso, la marcatura su Higuain è ferrea, tanto che gli azzurri, in superiorità numerica, trovano la rete del vantaggio al 43' del primo tempo con Hamsik. Il primo tempo, è finito col Napoli in vantaggio per 1-0, mancano solo 45' ad Higuain per raggiungere il mito.Il Napoli, col vantaggio si scioglie ed ad inizio ripresa, si mette a servizio del proprio Bomber. Al 52', Allan fa una percussione straordinaria, mette la palla in area, ed Higuain mette a segno il 2-0, e la 34 esima rete in campionato. Il mito è li, ad un passo, ed adesso Gonzalo ci crede.

Passano 8 minuti e su di un cross dalla destra di Hysaj, Higuain irrompe nella storia del calcio italiano, siglando il 35 esimo goal, raggiungendo così il mito. Nel frattempo, sul San Paolo, si è abbattuto un temporale, l'acqua cade copiosa ed il campo si inizia a fare pesante. Minuto 71', Mertens è in possesso del pallone, vede Higuain in area e lo serve, Gonzalo, è spalle alla porta, intorno a se a 4 difensori avversari, la palla servitagli da Mertens è alta ed allora, si mette in moto il genio, stop di petto e sforbiciata, la palla prende uno strano effetto e si insacca. 71' minuto, Higuain che poco prima era entrato nella storia del calcio italiano, raggiungendo a quota 35 lo svedese Nordalh, ora diventa leggenda, salendo a quota 36, la vetta più alta di tutti tempi.

C'era lo stadio pieno, c'era una città e duna squadra che lo spingevano, c'era la pioggia battente, c'era tutto per entrare nel mito, Gonzalo ci è riuscito a suo modo, di classe e di potenza, ma dopo la rete, così come avvenne a Bergamo, c'è stata la corsa, con tanto di abbraccio, verso Maurizio Sarri, proprio come un figlio fa con il padre.

 


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