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Vieri, quando i gol portano solo briciole

Vieri, quando i gol portano solo briciole

© foto di Giacomo Morini
 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture

Christian Vieri è stato il centravanti italiano più forte degli ultimi 15 anni. Tanto forte quanto sfortunato. Tanto puntuale sottorete quanto intempestivo al momento di raccogliere gli allori. L’emblema è il Mondiale 2006, vinto dall’Italia e saltato per infortunio da colui che nel 1998 e il 2002 è stato il cannoniere della Nazionale. Ma si può anche parlare dell’Inter, aggrappata per anni elle sue reti raccogliendo nulla, per poi, una volta andato via lui, iniziare a vincere senza fermarsi più.

La sfortuna si estende anche alla Champions League, mai vinta dal bomber, arrivato alla Juventus solo qualche mese dopo il successo dei bianconeri sull’Ajax. C on i bianconeri arriva l’esordio nel massimo torneo continentale, sfiorando subito il successo: la Juve arriva fino in finale e Vieri ne è protagonista con 4 reti in 8 partite. La prima marcatura è nei gironi, a Vienna, contro il Rapid. Poi si scatena nella fase calda. Ai quarti di finale la Vecchia Signora affronta il Rosenborg, che qualche mese prima aveva eliminato niente meno che il Milan. Nel gelo di Trondheim i norvegesi mettono sotto la Juve e passano in vantaggio, ma Bobo sfrutta un traversone di Angelo Di Livio e incorna in rete, mettendo la Juve in condizioni favorevoli in vista del ritorno, poi vinto 2-0. In semifinale arriva l’Ajax, pronto a prendersi la rivincita della finale dell’edizione precedente. L’andata ad Amsterdam, però, ipoteca la qualificazione della Juve, che va a vincere 2-1 e Vieri va a segnare il 2-0 con un tiro al limite dell’area di destro. Una rarità, visto che è mancino puro. Nel ritorno ancora Vieri, in spaccata su cross di Lombardo, va in gol, in una partita che finirà 4-1. La finale a Monaco di Baviera è contro il Borussia Dortmund. Vieri è titolare e subito pericoloso, con un tiro che dà l’illusione del gol dopo pochi minuti, colpendo l’esterno della rete. L’attaccante lotta come un leone e sfiora ancora la rete nella ripresa, con un tiro dal limite che centra l’incrocio. E mentre lui cercava invano di segnare, il Borussia Dortmund con Riedle per due volte e Ricken colpiva e a nulla è servita la delizia di Del Piero, a segno con uno splendido colpo di tacco. Coppa ai tedeschi e Christian Vieri dà l’addio dopo una sola stagione alla Juventus, che cede ai denari di Gil y Gil, presidente dell’Atletico Madrid.

Vieri la Champions la rivedrà solo nel 2003, con la maglia dell’Inter. Avrebbe potuto rigiocarla nel 2000, ma i suoi compagni di squadra, mentre lui era infortunato, si fecero eliminare ai preliminari dall’Helsingborg. La Champions 2002-03 avrà un epilogo amarissimo per la Beneamata e per Vieri, con l’atroce eliminazione in semifinale per mano del Milan, per giunta con due pareggi. Vieri è decisivo a portare i nerazzurri in semifinale, contribuendo a eliminare il Valencia ai quarti. All’andata a San Siro Vieri ribadisce di testa una spizzata di Crespo e supera Canizares. Il suo gol vale l’1-0 definitivo, che porta l’Inter a giocare il ritorno al Mestalla con un prezioso vantaggio. E a Valencia dopo 5’ ancora Vieri apre le danze. Gli spagnoli pareggeranno, poi Toldo farà il resto e porterà l’Inter alla qualificazione.

Sarà l’ultima stagione in cui Vieri andrà vicino al trofeo, le successive edizioni saranno sfortunate, con l’Inter eliminata al primo turno e ai quarti, ancora una volta ad opera del Milan. Proprio con la maglia dei rossoneri Vieri calcherà per l’ultima volta il palcoscenico della Champions. Giusto 5 presenze senza reti per poi prendere la via di Monaco a gennaio, in cerca di un posto nei 23 di Lippi per il mondiale in Germania. Purtroppo per lui arriverà un infortunio al ginocchio che metterà all’aria tutto. La sua carriera sostanzialmente, finirà qui: tre stagioni fra Atalanta (andata e ritorno) e Fiorentina, con l’ultima amarezza di un rigore decisivo fallito in una semifinale di Coppa Uefa contro i Rangers. Destino troppo crudele per il migliore centravanti italiano degli ultimi 15 anni.
  


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