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Coppa UEFA ’76-’77: il trofeo sbarca in Italia! La Juventus batte l’Athletic Bilbao, ma quanta sofferenza!

Coppa UEFA ’76-’77: il trofeo sbarca in Italia! La Juventus batte l’Athletic Bilbao, ma quanta sofferenza!

 di Francesco Digilio Twitter:    vedi letture

Dopo sei edizioni la Coppa Uefa arriva in Italia e lo fa grazie alla Juventus. I bianconeri, dopo essere arrivati secondi in campionato la stagione precedente alle spalle del Torino, debuttano sul campo del Manchester City che in casa vince 1-0, ma nel ritorno deve arrendersi per 2-0. Ai sedicesimi, i bianconeri sono attesi ancora una volta nella città inglese, dove stavolta c’è lo United come avversario. Anche contro i Red Devils la Juventus cade 1-0 all’andata, ma al ritorno la doppietta di Boninsegna e la rete di Benetti ribaltano la situazione. Agli ottavi, i ragazzi di Trapattoni chiudono la pratica Shakhtar già all’andata con un netto 3-0 casalingo, mentre ai quarti il doppio successo contro il Magdeburgo (che nel primo turno aveva eliminato il Cesena) permette alla Juventus di accedere alla semifinale, dove l’avversario è l’Aek Atene, che nei quarti aveva eliminato il QPR del capocannoniere dell’edizione, Stan Bowles. Contro i greci, però, risulta ancora una volta decisivo Bettega, autore di una doppietta nel 4-1 casalingo dell’andata e del gol vittoria nel ritorno. La Juventus è così la prima squadra italiana ad accedere alla finale di Coppa Uefa, ma tra i bianconeri ed il trofeo c’è di mezzo il pericoloso Athletic Bilbao. I baschi, nel corso della competizione, avevano avuto la meglio contro il Milan e contro il Barcellona, spinti anche dalle motivazioni politiche che da sempre caratterizzano la regione, e in semifinale avevano superato solo grazie ad un gol in più segnato in trasferta la grande sorpresa dell’edizione, il “giovanissimo” club belga del Molenbeek, nato da appena 3 anni e subito protagonista in campo nazionale e continentale. La doppia finale si preannuncia dura per la Juventus di Trapattoni, che anche in campionato volava verso il titolo, prendendosi la rivincita sui cugini del Torino. Nel corso della stagione, grazie alla presenza di fuoriclasse come Zoff, Gentile e Scirea, i bianconeri avevano evidenziato una grandissima solidità difensiva, ma anche in avanti la qualità non mancava, con campioni del calibro di Causio, Bettega o Boninsegna, senza dimenticare i vari Tardelli o Furino. Era una squadra tutta italiana quella Juventus, soprattutto per via delle frontiere ancora chiuse nel calcio italiano. Volontaria, invece, era la decisione dell’Athletic di puntare interamente su giocatori di origine basca, una tradizione che, nata con la nascita del club, resiste ancora oggi.  Nella gara di andata, giocata a Torino, la squadra di Trapattoni trova il gol decisivo al quarto d’ora con Tardelli. Due settimane dopo, il 18 maggio, è il grande giorno: sugli spalti c’è anche il presidente Boniperti che nella ripresa lascia lo stadio per soffrire in solitaria e in silenzio all’interno di un bar, con del cognac al suo fianco e circondato da tifosi del Bilbao. La gara si mette subito bene per la Juventus: Bettega è ancora una volta decisivo e al 7’ trova il gol del vantaggio che ammutolisce la bolgia del San Mames. Gli oltre 40mila tifosi baschi però tornano a sperare dopo pochi minuti, quando al 12’ Churruca realizza il gol del pari. Al Bilbao però servono altre due reti per festeggiare la conquista del trofeo che, in un periodo politicamente delicato, avrebbe avuto un valore molto più che sportivo. I minuti scorrono, la Juventus soffre, si difende e l’Athletic Bilbao non riesce a sfondare la roccaforte bianconera. All’ora di gioco Trapattoni rinuncia definitivamente alla ricerca del secondo gol e toglie Boninsegna inserendo Spinosi, che va così ad infoltire la difesa. Gli sforzi dei baschi sono però premiati al 78’, quando Carlos Ruiz trova il gol del 2-1, battendo Zoff, il quale subito guarda disperato Trapattoni, chiedendogli i minuti che mancavano alla fine del match. Dodici, gli indica il tecnico bianconero, forse troppi, forse no, ma il cronometro continua a scorrere e, dopo un recupero che sembra quasi infinito, l’arbitro austriaco Linemayr fischia la fine del match! La Juventus può sollevare il suo primo trofeo internazionale dopo aver ottenuto numerosi successi in campo nazionale. Sul campo per i festeggiamenti si rivede il presidente Boniperti, forse il più contento di tutti. L’ex campione bianconero guarda, bacia, si coccola il trofeo al centro del campo del San Mames, davanti ai tifosi dell’Athletic che speravano di poter vincere e dare una scossa, una dimostrazione di forza, anche dei loro ideali politici di libertà dalla Spagna che stava vivendo gli anni di transizione dal regime franchista alla monarchia. Così, però, non fu e la Juventus, soffrendo fino all’ultimo minuto, riuscì a regalare ai propri tifosi il primo trofeo europeo della propria storia.


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