Martial e Sanè, quando il gioco non vale la candela...

Ottanta milioni di euro contando anche bonus di varia natura, il doppio dell’esborso che il Napoli stanziò per assicurarsi Gonzalo Higuain nell’estate 2013 dal Real Madrid.
Queste sono state le cifre dell’affare che ha visto, lo scorso 31 agosto, l’allora non ancora ventenne francese Anthony Martial trasferirsi dal Monaco al Manchester United.
Nonostante il ragazzo abbia dimostrato di avere qualità importanti e assolutamente in grado di portarlo ad essere un domani un grandissimo calciatore, l’investimento fatto è talmente importante da non poter giustificare la cifra spesa.
Martial ha siglato 8 reti (5 in campioanto e tre in Champions) fino al momento, non sicuramente poche. Eppure a nessuno, nonostante questi discreti risultati, sarà probabilmente venuto in mente di giudicare come giustificato un investimento che solitamente si fa su giocatori affermati e con già diverse stagioni importanti alle spalle.
Ormai il mercato, tuttavia, sta andando sempre più verso situazioni folli, che vedono giocatori ipervalutati.
L’ultimo esempio parla di un Manchester City disposto a follie (55 milioni di euro circa) per il giovane attaccante tedesco dello Schalke Leroy Sane.
Gran talento e molto probabilmente con un futuro luminoso, ma anche in questo caso il gioco non può valere la candela.